Analisi dei Brillanti

L’analisi dei brillanti è un processo molto accurato. I gemmologi devono individuare prima il colore della pietra usando pietre di paragone, Il grado di purezza usando il microscopio, poi la lente e infine ad occhio nudo. L’ultima verifica è inerente alla qualità del taglio.

Il Peso
Un Carato equivale a 0.2 grammi, Regola che fu adottata per unificare il peso del diamante, anticamente pesato comparando la pietra ai semi del carrubo.

Un carato è diviso in 100 per ulteriore facilità nel distinguere il peso delle pietre. Dove 100 punti corrispondono ad un carato appunto.
Con il peso il diamante varia di conseguenza anche la sua dimensione, o grandezza.

Purezza
Risulta molto raro trovare diamanti che al loro interno non contengano piccole tracce di carbonio non cristallizzato. Queste tracce vengono denominate inclusioni. Alcune delle quali non sono visibili ad occhio nudo, ma devono essere ingrandite con la lente.
Le inclusioni sono vere e proprie impronte digitali del diamante, attribuite dalla natura, che fanno di ogni pietra un pezzo univoco.
Minore è la presenza delle inclusioni, maggiore sarà la purezza del diamante, quindi il suo valore.
Per classificare il grado di purezza vengono adottati sistemi internazionali di graduazione.
Tre tra i principali sistemi di graduazione risultano essere: GIA, HRD, IGI.

FL, puro alla lente, privo di caratteristiche interne ed esterne;
IF, privo di caratteristiche interne visibili alla lente a 10 ingrandimenti;
VVS1 VVS2, inclusioni molto molto piccole, inclusioni molto piccole visibili difficilmente alla lente a 10 ingrandimenti;
VS1 VS2, inclusioni molto piccole visibili difficilmente alla lente a 10 ingrandimenti;
S1 S2, piccole inclusioni visibili con ingrandimento 10x;
P1, inclusioni quasi invisibili ad occhio nudo (che ancora non influiscono sulla lucentezza);
P2 P3, inclusioni visibili ad occhio nudo;

Il termine FL quindi determina il massimo grado di purezza di un diamante.

Colore
Maggiore è l’assenza di colore, maggiore è il valore della pietra. comunque molto rare quelle caratterizzate da una quasi totale assenza di colore, e molto ambite e ricercate, perché considerate più preziose.
La maggior parte dei diamanti presenta una colorazione lieve, appena accennata di giallo o marrone; altri pezzi, molto rari, presentano colorazioni denominate fancies o fancy color, fantasia, e sono caratterizzate da un colore ben definito. La scala del colore identifica il miglior colore con la lettera D.
D = bianco extra eccezionale +
E = bianco extra eccezionale
F = bianco extra +
G = bianco extra
H = bianco
I / J = bianco leggermente sfumato
K / L = bianco sfumato
M e successive = colorito

Taglio
Il taglio eseguito dunque è quello capace di valorizzare al meglio un diamante, peso, e perché questo sia tagliato correttamente la luce deve essere riflessa dalle sfaccettature del padiglione in modo che la luce stessa possa sortire dalla parte superiore della pietra. Maggiore è l’abilità del tagliatore, maggiore sarà la capacità della gemma di sprigionare luce ed assumerà di conseguenza maggior valore. Alle caratteristiche di purezza, peso, colore, nulla si può fare perchè attribuite dalla natura, il taglio quindi può davvero fare la differenza in qualità nel valutare poi la bellezza di un diamante. .